Germana Stella
Germana Stella, ho iniziato ad autoritrarmi otto anni fa, in un momento della vita in cui stavo cominciando a fare i conti con me stessa, col mio corpo e col mio carattere, perché iniziavo a crescere e non potevo più essere la piccola Stella che deve essere sostenuta da mamma e papà. Non mi sono mai veramente accettata e ho sempre rifiutato il mio aspetto prendendomela col cibo, e forse lo faccio ancora, in un modo che però non mi reca danni fisici, questo perché ho capito che non voglio ancora morire e cerco di combattere i miei demoni come posso, o comunque tenerli a bada perché me lo devo, sono una delle persone più buone che conosco e non merito di trattarmi così. Gli autoritratti mi fanno uscire dal mio corpo e vedermi da fuori, lo specchio non fa lo stesso lavoro, allora ogni giorno ho bisogno di scattarmi una fotografia per scoprirmi e conoscermi e accettarmi, ma soprattutto vedermi davvero e si, anche piacermi. La censura è nata per gioco, in qualche modo dovevo poter pubblicare quello che facevo senza essere bannata, e ho iniziato a manipolare l’immagine in tutti modi pur di non mettere quei pallini odiosi che sono anti estetici e uccidono la fotografia. Man mano che giocavo però quella censura è diventata quasi un segno distintivo, il mio, e non me lo dicevo da sola, ho lasciato che gli altri se ne accorgessero e me lo confermassero.
Il lavoro di Germana Stella è stato pubblicato in varie forme e in vari paesi tra Europa e il Mondo. Suoi lavori sono stati pubblicati sulla rivista austriaca C-Heads Magazine (2016); Urban Magazine di Milano per un progetto Vogue “nuovi talenti” (2017); vari blog tra dalla Cina al Portogallo, alla Germania alla Spagna, e ovviamente l’Italia. Sotto la direzione di Vogue Italia è stata creata una Gallery dei suoi lavori in linea con il loro stile creativo. Esposizioni: Rotterdam 2016 cafè/galleria la Bru; Pforzheim 2018 elaborat; Guardia Sanframondi 2015/16/17/18 vinarte; Guardia Sanframondi 2018 connessioni.